CISTERNINO 2010

CISTERNINO 2010
Natale 2009

28 ott 2007

riflessioni di Woody Allen gentilmente concesse al nostro blog dal mio amico vittorio fili'

Potrebbe essere la soluzione….

La vita dovrebbe essere vissuta al contrario.
Tanto per cominciare si dovrebbe iniziare morendo, e così tricchete e tracchete il trauma è bello e superato.
Quindi ti svegli in un letto di ospedale e apprezzi il fatto che vai migliorando giorno dopo giorno,
Poi ti dimettono perché stai bene e la prima cosa che fai è andare in posta a ritirare la tua pensione e te la godi al meglio. Col passare del tempo le tue forze aumentano, il tuo fisico migliora, le rughe scompaiono.

Poi inizi a lavorare e il primo giorno ti regalano un orologio d'oro.
Lavori quarant'anni finchè non sei così giovane da sfruttare adeguatamente il ritiro dalla vita lavorativa.
Quindi vai di festino in festino, bevi, giochi, fai sesso e ti prepari per iniziare a studiare. Poi inizi la scuola, giochi con gli amici, senza alcun tipo di obblighi e responsabilità, finchè non sei bebè.

Quando sei sufficientemente piccolo, ti infili in un posto che ormai dovresti conoscere molto bene. Gli ultimi nove mesi te li passi flottando tranquillo e sereno, in un posto riscaldato con room service e tanto affetto, senza che nessuno ti rompa i coglioni.

E alla fine abbandoni questo mondo in un orgasmo.

Woody Allen

daniela con nonna Antonella

daniela con nonna Antonella

flosca

flosca

una gita ad Altamura con amici

una gita ad Altamura con amici

una mia opera

una mia opera

Antonello Gurrado vicino ad un suo dipinto presente alla Fiera del Levante 2008

Antonello Gurrado vicino ad un suo  dipinto presente alla Fiera del Levante 2008

l'artista Antonello Gurrado

l'artista Antonello Gurrado

francesco scannicchio

la grinta di nonna antonella

la grinta di nonna antonella



il lungomare di bari

il lungomare di bari

medici senza frontiere

medici senza frontiere

il mio mobbing Hashimoto

HASHIMOTO che vedete nella foto sopra a sinistra e' stato il responsabile Bridgestone che bene o male ha maggiormente inciso negli ultimi anni nello stabilimento di bari.
Il suo fare era sempre al limite della scontrosita' e quando ti andava bene ti passava davanti ignorandoti con la sua personalissima andatura facendo ondeggiare un solo braccio .
Io ho avuto la sfortuna di conoscerlo bene quando nel 2000 divenni caporeparto del reparto finitura.
Sotto la mia gestione il reparto affronto' una trasformazione epocale sia in termini strutturali che in termini proprio della gestione della qualita' mio famoso pallino e quello del dott. Il Grande mio capo ,un tecnico preparato e competente in materia.
Un bisogno di qualita' che alla fine si e' dimostrato vincente per la fabbrica di Bari.
Per fare un esempio il beta-risk passo' sotto la mia gestione da un 20 % a un valore vicino al 1%. La fabbrica era stata tanti anni con dei valori di qualita' veramente disastrosi, da terzo mondo. Tutti hanno iniziato a capire il vero significato della Qualita' e tutti gli sforzi sono stati orientati verso il bisogno primario del cliente , della sua sicurezza.
Oggi possiamo dire che a BARI si fanno degli ottimi pneumatici . In Europa siamo ai primissimi posti.
Dopo un grandissimo lavoro di tutto il reparto finitura il caro
amico Hashimoto inizio' a comportarsi nei miei confronti in maniera durissima,provocatoria e al limite della sopportabilita'.
Avvio' nei miei confronti una persecuzione psicologica che genero' un mio ricovero in ospedale con presenza di giramenti di testa e in preda ad un forte esaurimento nervoso.
In quella occasione Hashimoto ebbe il coraggio di inviarmi una e-mail di scuse dopo avermi visto in un letto di ospedale.
Voglio ricordare che per 10 giorni non riuscii a stare in piedi.
Nel 2002 venne fuori una comunicazione con la quale venivo spostato con effetto immediato, senza una giustificazione,senza un perche', senza motivazioni. Per un anno sono stato buttato in un buco nella sala di produzione in attesa di altra collocazione.
Un comportamento vergognoso da vero e proprio mobbing.
Sicuramente nell'opera di spostamento ci furono molte regie
che miravano inizialmente sopratutto a spostare il dott.Il Grande . Ma poi venne fuori la necessita' di dover far fuori Marino' dal reparto Confezione e la carambola tra Gurrado e la buca fu vincente.
Non voglio credere che fu il solo Hashimoto ad operare quel cambio ma penso che i nomi sono chiarissimi nella mia mente.
Bene, sicuramente non sono stato il solo a subire questo comportamento , Sardone ne sa qualcosa .
Non dimentichiamo che abbiamo avuto a che fare anche con personaggi tipo Schiavini,Sampera ma questo giapponese li ha superati tutti in quanto a maleducazione.
Sicuramente Hashimoto avra' fatto tanto per Bari ma anche Yamaga lo ha fatto ma con educazione e discrezione.


Saverio Gurrado

le bottiglie di San Nicola dipinte da Flosca

le bottiglie di  San Nicola  dipinte da   Flosca



mia madre la nostra quercia classe 1916

mia madre la nostra quercia classe 1916
Una vita fatta di tanti flash



lo stemma di irsina

lo stemma di irsina

montepeloso

montepeloso

montepeloso

CENNI STORICI CIVILI Irsina sorge su un altipiano 549 s.l.m. ha un agro di 27.000 ettari.A seguito dell’emigrazione la popolazione è scesa dai circa 10.000 agli attuali 5.726 abitanti.Con delibera del consiglio comunale del 6 febbraio 1895 l’antica Montepeloso cambiò il nome su quello di IRSINA.L’attività predominante è quella agricola.Alle falde del paese, per lo spazio di vari Km, c’è abbondanza di argilla e conseguente abbondanza di frane e calanchi.Nei pressi dell’abitato sono evidenti gli elementi geomorfologici propri del periodo PLEISTOCENICO della fossa bradanica.Ad una decina di Km scorrono i torrenti Bradano e Basento. La strada statale 96 e 96 bis la collega con BARI e POTENZA e la bradanica verso il foggiano.Le origini sono antichissime; una prima notizia storica l’abbiamo dal cronista LUPO PROTOSPATA il quale dice che nell’anno 988 MONTE PILOSO fu distrutta dai saraceni ma poi ricostruita da GIOVANNI II, Principe longobardo di Salerno da cui dipendeva Monte Piloso.Circa l’etimologia di MONTE PILOSO sono state fatte diverse inesatte congetture, però se ci rifacciamo al nostro doto umanista PASQUALE VERRONE nella sua “VITAE DIVAE EUPHEMIAE” al verso 491 dice che quel PILOSO deriva dal greco “PLUSOS” che vuol dire terra fertile e ricca, ma poi con voce corrotta i latini lo chiamarono “PILOSUM”.Dopo il 1000 ebbe il dominio dei greci-bizantini, nel 1010 successe l’insurrezione pugliese capeggiata dai cognati MELO e DATO da Bari.Qualche decennio dopo i Bizantini furono vinti dai Normanni e la terra di Montepeloso toccò in sorte al conte TRISTANO NORMANNO, poi passò sotto il dominio degli SVEVI e si ebbe la presenza di FEDERICO II con un ben nutrito castello, una guarnigione militare. Nel medioevo la cittadina divenne feudo di vari signori i più importanti ricordiamo (il conte di BELMONTE, il conte GIOVANNI DI MONFORTE, i DEL BALZO, i GAETANI D’ARAGONA, i GRIMALDI DI GENOVA, i RIARIO, gli SFORZA, i NUGENT). Superfluo dire che Montepeloso, come tutta la Basilicata apparteneva al REGNO DI NAPOLI e non mancarono CARBONARI che nel segreto preparavano quella che sarebbe stata l’UNITÀ D’ITALIA.Verso la fine dell’800 la cittadina si trovò ad affrontare gravi problemi esistenziali e cominciarono le prime emigrazioni verso gli STATI UNITI e l’ARGENTINA.

UNA STORIA IRSINESE

UNA STORIA IRSINESE

scritta da Saverio Gurrado

figlio di Gurrado Rocco Antonio detto Banchsidd e di Dinardo Antonia della famiglia dei Ricuttor.

il racconto che ho scritto prende spunto da fatti veramente accaduti a Irsina .

Il protagonista di questa storia e' mio nonno
Gurrado Domenico (1883-1919) marito di Larocca Rosa.

Gurrado Domenico figlio di Gurrado Giuseppe
e di Corniola Maria Teresa.







La storia
si basa sulla vita di mio nonno Domenico Gurrado ,
una vita che ebbe un tragico epilogo allorquando mori' suo fratello durante la 1^ guerra mondiale . Alla tragica notizia lui ebbe la reazione di nascondersi nelle montagne Irsinesi e nel bosco Verrutoli disertando una chiamata in guerra che gli arrivo' nel 1916. Da quel momento inizio' una vera e propria avventura ................
Molte cose le ho sentite in famiglia anche se nessuno ne parlava mai volentieri .sicuramente molte cose hanno bisogno di essere maggiormente documentate .



Domenico Gurrado(mio nonno)

Rosa Larocca(mia nonna)
Montepeloso(oggi Irsina) e' un paese lucano, a guardarlo da lontano tantissimi anni fa aveva l'aspetto di una roccaforte abbandonata,ora ci sono molte case intorno e alcune sembrano cadere data la loro posizione .

-------------------------------------------------------------

Scrissi sul mio diario nel 1960 :



Proprio in questi giorni ho fatto visita alla mia cara nonna che nonostante i suoi 65 anni ha una mente lucidissima che gli permette ancora di fare tutto o quasi tutto.Lavora ancora con la figlia Teresa in un piccolo negozio di Alimentari proprio all'ingresso del paese vicino al Bar d' Piciucc e ormai la gente abituata alla sua figura la chiama bonariamente Mamma Rosa .Un negozio frequentatissimo perche' e' l'unica via per raggiungere Potenza via Tolve.Tutti i forestieri si fermano per farsi un panino con provolone e mortadella ,un profumo favoloso.

(Veramente la visita e' stata una fuga da casa con un percorso a piedi di 43 km(Bari-Altamura) e poi altri 40 km in autostop per arrivare in serata completamente privo di forze .Una follia per ritornare dalla mia nonna .Non riuscivo ancora ad abituarmi a vivere a Bari . Voglio ricordare che mio padre Rocco Antonio era stato assunto come autista alla Marozzi e quindi ci trasferimmo a Bari nel 1952..Oggi percorrendo quella strada in macchina mi sembra immposibile che abbia potuto fare quella strada a piedi.)

A guardarla Mamma Rosa non si direbbe che ha un passato triste e burrascoso,il suo viso anche se tutto pieno di rughe e' illuminato da splendidi occhi che sanno esprimersi in tutta la loro dolcezza .


Sin da piccolo ho avuto quasi una venerazione nei suoi confronti,in lei c'era qualcosa di affascinante ,di misterioso,e non mi sbagliavo, la sua vita e' tutta da raccontare ma la cosa che mi mette ansia e' che tutti hanno sempre cercato di non raccontarmela.
Ma iniziamo e poi vediamo come andra' a finire.
In una giornata come tutte le altre nel lontano marzo 1889
il mondo accoglieva una creatura che sgusciando tra le gambe della propria madre riproponeva il miracolo della nascita .
Il padre la guardava e vedendo gli altri nove figli forse penso' che non sarebbe stato facile sfamare anche lei.
Nel paese,poverissimo,si viveva di quello che dava la terra e cioe' quasi niente.
Quel giorno neanche le campane erano in festa ,guarda caso il sagrestano proprio quel giorno decise di incrociare le braccia
in segno di protesta nei confronti del parroco che non volela dargli un aumento di stipendio.
Rintanato nella sua abitazione bestemmiava tutti i santi e anche quelli in via di beatificazione,certo era proprio incazzato.

Mamma Rosa invece era legata alla sua amica mammella e con quelle sue manine cercava di comprimere quanto piu' possibile affinche' il latte scendesse piu' velocemente nella sua bocca.
Certo in questo era fortunata perche' sua madre ,grazie a Dio, possedeva un seno enorme ma sopratutto con una grande produzione di latte.
I mesi scorrevano e agli occhi della piccola Rosa il mondo appariva sempre piu' bello,il verde che copriva le montagne Irsinesi,i fiori,la riempivano di gioia.
In quei giorni si mangiava di meno ma si respirava meglio anche se si era costretti a dormire con un asino in casa e con le galline che la mattina rompevano il sonno.Sino ai 10 anni tutto era stato normale anche se a causa della malattia della madre era stata costretta ad interrompere la scuola.
Il piu' grande dei fratelli era andato a cercare fortuna in America ,gli altri si erano sposati o erano sul punto di farlo.
A 500 metri dalla loro abitazione c'era un'altra famiglia i Gurrado, che avevano un figlio di nome Domenico .Costui aveva 15 anni e aveva un carattere diciamo con una leggera carica di prepotenza.

Domenico era da un po' di tempo che si interessava a Rosa e non perdeva occasione per dimostrarlo anche se a volte in maniera irruenta.
Un giorno superando tutte le regole della buona educazione ,mentre la ragazza stava recandosi alla fontana vicino casa con in mano il secchio gli si avvicino' e gli tocco' con mano ferma il sedere.
Ne segui' una scena pittoresca ,Rosa gli scaravento' il secchio in testa e corse subito in casa spaventatissima.
Domenico per nulla intimorito ritorno' alla carica il giorno dopo ma questa volta il padre di Rosa era li che lo aspettava e per poco non gli ruppe il collo con il bastone.
Ma ormai per Domenico tutto questo era insignificante ,lui voleva a tutti i costi la ragazza anche a costo di rapirla....ma guarda cosa gli era saltato in mente....bene l'avrebbe rapita.
Una notte mentre tutto il paese dormiva ,si vesti' in fretta e si butto' dalla finestra di casa che era alta 3 metri da terra.
Quella notte faceva un freddo terribile ,quasi quasi era meglio ritornare a letto penso' ma ormai la casa di Rosa gli stava davanti e guardandosi intorno entro' da una porticina che dava in giardino.


Cercando di fare meno rumore possibile Domenico in punta di piedi si diresse verso la finestra della stanza di Rosa ,non ebbe difficolta' ad aprirla perche' il sistema di chiusura consisteva in un gancio facilissimo da aprire anche dall'esterno .Basto' un pezzo di ferrofilato e facendo leva con una leggera pressione la finestra si apri'.
Con delicatezza entro' nella stanza, era buio pesto,c'era gia' stato con i suoi genitori e non fu difficile trovare il letto ,il respiro di Rosa era abbastanza rumoroso forse per un raffreddore e per nulla intimorito tiro' fuori di tasca il fazzoletto e con mossa fulminea lo poso' sulla bocca della ragazza.
Rosa si desto' ma non pote' opporre neanche una debole reazione perche' svenne di colpo.
Il momento si fece drammatico,anche un nitrito proveniente dalla stalla contribui' a rendere meno facile l'impresa .
Un attimo di indecisione,ma subito Domenico caricatosi il corpo della ragazza sulle spalle spari' nelle tenebre e la montagna con il bosco Verrutoli divenne la sua meta.

Le prime luci dell'alba iniziavano a comparire e il paese si metteva in movimento ,i primi contadini gia' si avviavano nei campi in groppa ai loro asini chiusi nelle loro mantelle scure .
Il padre di Rosa svegliatosi ando' in giardino dove un piccolo pozzo serviva da lavabo.
Mentre buttava acqua sul suo viso rugoso vide la porta che dava sulla strada aperta ,in principio penso' che la moglie fosse andata momentaneamente fuori.
Ma poi come un fatto gia' annunciato gli baleno' un atroce dubbio e corse in camera di Rosa e a quel punto inizio' a gridare in maniera istintiva il nome di sua figlia .
Corse in camera ed il letto era vuoto ,in quel momento la moglie Maria lo aveva raggiunto e insieme andarono a svegliare gli altri figli .
Ormai tutto il vicinato era al corrente che Rosa era stata rapita e anche la famiglia di Domenico intui' che il proprio figlio questa volta l'aveva combinata grossa.

Sui monti Domenico aveva portato Rosa in un casolare abbandonato dove lui ogni tanto andava a giocare con i suoi amici e ora stava aspettando impaziente che la ragazza riprendesse i sensi .Il viso dolcissimo di Rosa pian piano prese vita e quando apri' gli occhi le immagini iniziarono ad uscire come da una dissolvenza e forse non realizzo' subito di trovarsi in un altra casa .Dopo attimi di incertezza il viso di Domenico gli apparve prima sfocato e poi ben chiaro e fu a questo punto che Rosa inizio' a gridare a piu' non posso e tento' di alzarsi ma non ci riusci' ed ebbe un'altro crollo proprio per l'emozione o per la paura .
Passarono altri 30 minuti circa e un'altra situazione simile alla precedente si verifico' ma questa volta Domenico capendo la drammaticita' della situazione inizio' a parlargli e subito gli disse : <<Rosa non ti preoccupare non ti faro' del male ,devi sapere che e' da tempo che mi interessavo a te e penso di essere in grado di volerti bene>>.
Rosa gli rispose:<<
Io voglio ritornare a casa,riportami a casa >>



Sicuramente la situazione era molto tesa e i due ragazzi per la prima volta facevano qualcosa al di fuori delle solite attivita' all'interno delle proprie famiglie .
Rosa una ragazza giovanissima in un piccolissimo paese non allenata al pensiero di trovarsi da sola con un ragazzo anche se Domenico abitava vicino casa sua e i genitori si conoscevano molto bene da sempre.
Domenico sia pure dotato di un carattere molto forte in quel momento avvertiva il peso di una responsabilita' ,il peso di dover affrontare sia i suoi genitori che quelli della ragazza.
Ma insieme erano in uno stato in cui decidere era importante per la propria vita e per il proprio futuro.
Mentre i due ragazzi stavano con i loro pensieri , a Irsina attraverso il passa parola tutti venivano a conoscenza della notizia sul rapimento di Rosa Larocca effettuato da Domenico Gurrado.

Sicuramente stiamo parlando di situazioni che non hanno niente a che fare con i tempi moderni e e le valutazioni sullo stato d'animo dei protagonisti non e' semplice valutarli adesso .Rosa quando riprese completamente i sensi inizio' a guardare Domenico come se volesse capire le sue vere intenzioni ,possibile che quel ragazzo che gli stava difronte aveva combinato tutto senza pensare minimamente alle conseguenze di quel gesto?
In quel preciso momento in paese le due famiglie stavano praticamente litigando su tutto quello che era sucesso e anche alcuni episodi avvenuti nelle settimane precedenti servirono
a riscaldare gli animi .
Ma alla fine le due mamme guardando i propri mariti gli dissero di smettere di litigare e pensare piuttosto a cosa bisognava fare . Innanzi tutto sapere dove i due ragazzi stavano e cosa importante cercare di avere notizie piu' precise rispetto alle loro intuizioni puramente teoriche.

La prima cosa che pensarono di fare fu quella di chiedere agli amici di Domenico se fossero a conoscenza di qualcosa o avevano avuto sentore di qualcosa di strano nei ragionamenti che di solito si fanno tra amici . L'amico piu' vicino a Domenico si chiamava Giuseppe che abitava vicino la cattedrale e subito il gruppo che si era formato vicino la casa di Rosa penso' di raggiungere la sua casa . Arrivati alla casa del ragazzo il padre di Rosa busso' alla sua porta e dopo qualche secondo fu proprio lui ad aprire.

Giuseppe si era appena svegliato e dopo aver aperto la porta ebbe un sussulto e quasi ebbe un attimo di spavento.
Il padre di Rosa staccatosi dal gruppo e avvicinatosi alla porta rispose:<< Giuseppe ci devi scusare ma abbiamo bisogno del tuo aiuto perche' pensiamo che Domenico
abbia rapito nostra figlia >>
Giuseppe si guardo' in giro e dopo un attimo di pausa disse che aveva bisogno di 10 minuti per prepararsi e poi poteva essere disponibile ma solo a una condizione e cioe' quella che poteva parlare solo con lui senza che gli altri del gruppo fossero presenti.Il padre di Rosa sempre a bassa voce gli disse che gli stava bene e che sarebbe tornato piu' tardi da solo.
Dopo queste ultime parole rivolgendosi al gruppo con fare deciso disse che Giuseppe non sapeva niente e che quindi potevano andare via .

Dopo un po di tempo tutti ritornarono alle proprie case .
Quando entrarono in casa i Gurrado rimasero in cucina a parlare su quello che aveva detto Giuseppe e dopo 10 minuti il papa' di Rosa usci' di casa e si diresse nuovamente a casa di Giuseppe.
Giunto proprio vicino alla Cattedrale i due incontratosi si avviarono veso una stradina che dava sotto il ponte e iniziarono a parlare .
Giuseppe racconto' che Domenico negli ultimi giorni era molto nervoso , diceva sempre che un giorno o l'altro doveva escogitare un piano per portare via Rosa , questo perche' era interessato fortemente alla ragazza ma si rendeva conto che una relazione normale era impossibile.
Sul dove potevano essere andati lui non aveva nessuna idea ma che poteva sicuramente dare una mano nel cercare informazioni .
Dopo queste informazioni il papa' di Rosa ringrazio' Giuseppe e i due si separarono.

Passarono alcuni giorni e in paese la situazione era molto
difficile per tutti , il periodo di guerra sicuramente non facilitava la vita e le notizie erano incentrate sopratutto sui morti caduti in guerra e a causa di epidemie che in quel periodo erano molto frequenti.
Finalmente attraverso alcuni contadini che avevano i terreni o fattorie al di la' del Bradano vicino al bosco Verrutoli si iniziavano ad avere notizie di Domenico e Rosa e le famiglie si resero che i due giovani forse
inconsciamente avevano deciso gia' in precedenza di avere quell'avventura insieme.
Dopo una settimana Giuseppe l'amico di Domenico si presento' a casa dei Gurrado e riferi' loro che i due ragazzi
avevano bisogno del loro perdono ed erano disponibili a rientrare in paese quanto prima .
Dopo circa un mese Rosa ritorno' a casa mentre Domenico avendo saputo che suo fratello era morto in guerra decise di disertare alla chiamata in guerra che avvenne nel 1917. Inizio' un periodo di latitanza e di spostamenti a secondo delle informazioni che riceveva di volta in volta da amici e parenti.

Lui si spostava in continuazione per le masserie della zona del Bradano vicino al Bosco Verrutoli.Una di quelle masserie era abitata da un possidente la cui moglie era una donna molto giovane e si dice molto bella.I pastori che lavoravano in quella masseria sicuramente non disdegnavano sguardi nei confronti della donna. Ad un certo momento mio nonno Domenico fu accusato di essere lui a molestare la sua donna . Dopo le accuse segui' una violenta collutazione tra i due e alla fine Domenico si allontano' dalla masseria.Dopo quell'incidente Domenico fu denunciato ai Carabinieri e quindi la sua caccia si fece sempre piu' serrata.

Nel tempo della latitanza lui ritornava in paese anche travestendosi e una volta lo fece vestendosi da donna per vedere il suo primo figlio .Non ci sono notizie attendibili sul periodo ma mi risulta che fu messa una taglia nei suoi confronti e un pastore approfittando del momento in cui
Domenico riposava in un casolare gli sparo' alle spalle.
Sono passati tanti anni da allora e la storia merita di essere approfondita .





Fine della prima parte

Per scrivere la seconda parte di questa storia e' necessaria la collaborazione dei tanti irsinesi che sanno qualcosa di piu' rispetto alle informazioni frammentarie e lacunose da me conosciute. grazie

saveriogurrado@gmail.com



una macchina abbandonata nei campi di Irsina

la mia famiglia

flosca

ciccia

Basilica di S.Nicola

flosca dipinge per amref

flosca  dipinge per amref



antonello gurrado yes,we can

antonello gurrado    yes,we can




immagine di pace

immagine di pace

S.Nicola di Bari ( statua donata da Putin)

S.Nicola di Bari ( statua donata da Putin)
foto di Saverio Gurrado

anche a bari compaiono i lucchetti degli innamorati

anche a bari  compaiono i lucchetti degli innamorati
foto di Saverio Gurrado

a volte anche io dipingo

a volte anche io  dipingo







ieri Saverio Gurrado Sindacalista alla Firestone

ieri  Saverio Gurrado Sindacalista alla Firestone
conferenza di produzione